Nella vasta produzione vocale di Giovanni Pierluigi da Palestrina, quasi interamente dedicata alla musica sacra, un posto non trascurabile è occupato dalle composizioni a più cori in cui l’impianto classico delle quattro voci viene sdoppiato formando due cori detti ”spezzati”.La presenza nel corpus musicale palestriniano di oltre 50 mottetti a 8 voci testimonia l’interessante fioritura avvenuta anche a Roma dell’arte plurivocali e di origine veneziana sviluppatasi nella prima metà del XVI secolo.Le uniche quattro messe ad 8 voci in due cori composte dal Palestrina furono pubblicate postume tra il 1599 e il 1601.La scrittura a doppio coro rappresenta l’ultima frangia della grande stagione della polifonia vocale. Se in altri autori la policoralità si esaurisce in un mero dettame effettistico, Palestrina la sfrutta per amplificare al massimo le emozioni suscitate dalla sapiente esaltazione del carattere prosodico-musicale del testo. In questo Palestrina rimane insuperato maestro. |